A distanza di poco più di un anno dall’uscita del nuovo capitolo della saga di Shantae, nata nell’ormai lontano 2002, ecco tornare il secondo episodio in un porting riadattato per Switch.
La ragazza metà genio, protagonista della serie sviluppata da WayForward, torna ad affrontare la piratessa Risky Boots che minaccia la tranquillità di Sequin Land.
Un remake mancato
Il porting per Switch fa riferimento alla versione “Director’s Cut” del 2014, nella quale furono apportate alcune innovazioni come l’aggiunta della mappa di gioco e la modalità Magica.
Se da un lato sorge spontaneo avere domande sulla scelta di un porting piuttosto che un remake, dall’altro ci limiteremo all’analisi della riproposizione per l’attuale console di Nintendo.
Sostanzialmente, non vi sono novità rilevanti, rimanendo puramente fedele alla sua versione di provenienza.
La lampada magica
Come già accennato, Shantae è nuovamente alle prese con Risky Boots, che questa volta ruba una lampada magica allo zio di Shantae.
Al di là dell’aspetto innocuo, la lampada sarebbe una potente arma magica distruttiva.
Compito di Shantae sarà recuperare prima dell’acerrima nemica tre sigilli magici, senza i quali i poteri della lampada non possono essere attivati.
Sfide labirintiche
A questo punto, si apre a noi un’avventura piena di azione e umorismo, popolata da mostri di ogni sorta e intrecciata in un percorso per nulla lineare.
Il backtracking infatti è molto marcato, grazie alla presenza di oggetti e zone di gioco inaccessibili fino al conseguimento di adeguati upgrade.
Nonostante l’assenza di un tutorial iniziale, i comandi sono abbastanza intuitivi, e in ogni caso anche parlare con singoli personaggi ci offre indicazioni utili.
Anche qualora ci trovassimo ad un primo approccio con la serie, sapremo che l’arma principale di Shantae sono i capelli: la lunga chioma raccolta in una coda viene, infatti, fatta schioccare più volte sui nemici.
In aggiunta, disponiamo di ulteriori armi magiche reperibili al negozio cittadino: sfere di fuoco, palle chiodate, nuvole elettriche, oltre pozioni per ricaricare vite e potenza magica.
Nel corso del gioco Shantae acquisirà tre principali trasformazioni: la Scimmia, con cui scalare pareti e alte cime, nonché accedere ai vari passaggi segreti insiti nei dungeon; l’Elefante, utile per distruggere muri e grossi ostacoli e per finire la Sirena per esplorare i fondali marini.
A disposizione avremo anche un inventario con una sezione dedicata alle armi e una agli oggetti speciali tra cui i barattoli di marmellata magica disseminati in molti angoli nascosti del gioco.
La mappa di gioco mostra l’ubicazione sia dei punti di salvataggio che dei calamaporti, ovvero i giganteschi polpi di pietra con cui teletrasportarci.
Sebbene il design grafico di quest’ultima sia molto minimale, possiamo riconoscere oltre alle sezioni principali, delle zone dedicate ai sotterranei, ai fondali marini e ai boss che custodiscono i sigilli magici.
Unico limite nella fruizione della mappa si nota nel momento in cui ci troviamo nei sotterranei, in quanto l’indicatore relativo a Shantae scompare dallo schermo.
Capiamo dunque che in queste zone dovremo affidarci puramente all’intuito.
E vi assicuriamo che ne avremo davvero bisogno!
Nel complesso l’esperienza di gioco risulta comunque ben fruibile e con un discreto tasso di sfida.
Grafica e sonoro
Passando al comparto grafico/sonoro, Il gioco è realizzato in grafica Pixel Art.
Le finestre di dialogo offrono un piano ravvicinato sul concept design dei personaggi, semplice ma espressivo, corredato da dialoghi dai toni umoristici.
Il tutto accompagnato da musiche orientaleggianti diverse per ogni scenario.
Considerazioni finali
Riprendere questo titolo su Switch potrà in ogni caso far piacere sia ai nostalgici che ai neofiti, anche a fronte del costo non eccessivo.
Pro
Backtracking
Dialoghi originali e umoristici
Discreto tasso di sfida
Contro
Backtracking
Poco longevo
Mappa non funzionante nei sotterranei
Voto: 8