La pandemia ha portato una serie di stravolgimenti nel consueto svolgimento delle attività. In modo particolare, nel mondo videoludico, le aziende stanno abbracciando sempre più il lavoro da remoto.
Sebbene in un certo senso questa modalità sia imputata di rallentare lo sviluppo dei giochi, per alcuni in realtà non rappresenta un grosso disagio.
È il caso di Square Enix, la quale ha sondato tra i dipendenti la validità del lavoro in smart working, al punto da voler disporre di direttive permanenti.
In parole povere lo smart working non sarà più esclusivamente una forma di prevenzione ma una vera e propria scelta lavorativa.
Uno stile di lavoro che probabilmente per molti può rivelarsi un modo per gestire il lavoro con maggiore flessibilità, evitando anche in questo modo stremanti periodi di crunch.
La stessa Square Enix da parte sua, avrebbe il vantaggio di avere un più ampio team di lavoro, distribuendo il carico alle postazioni di più dipendenti.
Sicuramente, a fronte della mole di lavoro attuale e futura la scelta potrebbe rivelarsi estremamente vantaggiosa, soprattutto per lo sviluppo di titoli della portata di Final Fantasy XVI, per citare un esempio.